Il Coordinamento di centrosinistra di Milazzo, ha incontrato nei giorni scorsi i vertici sindacali della Fiom e della Uilm, per esaminare la vicenda occupazionale del settore industriale nella zona tirrenica. “Dal confronto è emerso un dato allarmante per l’incertezza delle prospettive dell’azienda energetica A2A e dello stabilimento Duferco di Giammoro, in crisi ormai da anni, con continui ricorsi agli ammortizzatori sociali, in tutte le declinazioni. Nei ripetuti incontri tra rappresentanti dei lavoratori, aziende ed associazioni datoriali, non sono emerse proposte concrete, realizzabili, sostenibili, praticabili. Grande è la preoccupazione per oltre 250 lavoratori che potrebbero perdere l’occupazione ed il reddito più quelli che lavorano nell’ indotto. Una vera catastrofe in una realtà cosi duramente colpita dalla mancanza di posti di lavoro per chiusura di aziende, mancanza di nuove iniziative imprenditoriali pubbliche e private che si riflettono sul tessuto sociale di un territorio che vede i suoi giovani prendere la via dell’emigrazione. In particolare il Comune di Milazzo che negli ultimi venti anni ha perduto quasi tremila residenti, precipitando sotto la soglia dei trentamila abitanti. E’ questo il risultato di un mix perverso fatto da emigrazione per mancanza di lavori, mancata immigrazione per assenza di prospettiva e per l’elevato costo della vita, diminuzione delle nascite (ormai stabilmente meno dei decessi), per l’inesistenza di politiche per il sostegno alle giovani coppie nel campo degli affitti, degli asili nido, dell’assistenza alla famiglia.
In questo quadro drammatico, la fine del lavoro per i portuali assume rilevanza assoluta, perché deve vedere un fronte civico a difesa anche di un solo posto di lavoro. Purtroppo l’amministrazione in carica non sembra avvertire la necessità, non già di un proclama, bensì di urgenti misure in difesa dell’occupazione nel suo complesso. E’ inutile e dannoso, propalare illusioni: il Porto di Milazzo ormai da anni è uscito dalle rotte commerciali. Occorre prendere atto di una nuova realtà che utilizzi, ad oltri scopi, praticabili, concreti, sostenibili, le infrastrutture portuali. La demenziale rinuncia al crocerismo, i ritardi ingiustificabili sul diportismo e sulla gestione responsabile degli imponenti flussi verso le Eolie hanno ridotto il nostro Porto da Grande Risorsa per la Crescita, a peso per la Città. E’ ora di invertire rotta. Il centrosinistra è in campo per costruire una alternativa di salute pubblica prima che la crisi in atto diventi irreversibile”.
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