Olbia. «Ho sempre voluto un lavoro che come divisa prevedesse infradito e costume da bagno e Zanzibar è stata l’occasione giusta capitata in un momento della mia vita abbastanza movimentato». Matteo Sottile, olbiese classe 1990, ha un piano ben preciso: costruire insieme a suo padrino, olbiese anche lui, e vari soci “Il Faro beach”, un complesso di 13 bungalow a Zanzibar e con impegno e sacrificio sta riuscendo nella sua impresa. La sua potrebbe essere una comune storia, una di quelle che iniziano con un “ce l’ho fatta” ma questa ha qualcosa in più. È una storia di successo ma anche di tanti sacrifici. Ragazzo dallo spirito libero, con la voglia di reinventarsi e scoprire nuove culture, Matteo ha deciso di mettersi in gioco e tentare il tutto per tutto.
L’avventura del giovane olbiese che è riuscito a trasformare il suo piccolo progetto in una grande realtà nell’isola africana è iniziato nel 2016: «Tutto è accaduto per caso – racconta – durante un viaggio che mi ha fatto conoscere un signore russo che aveva degli interessi economici a Zanzibar. Nel mentre mi spostavo tra l’Irlanda e la Russia, mi stavo anche per laureare. Ero molto impegnato». Ed è proprio grazie a questo incontro fortunato che Matteo ha avuto la possibilità di lavorare in un bar-ristorante sulla spiaggia dell’isola, che successivamente ha acquistato con la sorella. «Ci innamoriamo di questo posticino – racconta ancora Matteo – e decidiamo di prenderlo in gestione dopo circa 20 giorni di trattative. Mia sorella se ne occupa per due mesi, ma poi decide di tornare a Olbia e lasciare il progetto nelle mie mani. Il nome del ristorante “Mama mia restaurant” ricorda l’Italia motivo per cui abbiamo deciso di non cambiarlo».
Nei successivi quattro anni Matteo si divide tra Olbia, Sassari, Mosca, Dublino e Zanzibar. La voglia di ampliare i suoi orizzonti è troppo alta: «Dopo che mi sono laureato – prosegue – ho deciso di vendere il ristorante a due salentini: Mimmo e Alfonso, che sento costantemente». Ma fermo proprio non sa stare perciò Matteo decide di aggiungere un’altra tappa al suo viaggio: il Cammino di Santiago di Compostela e di tornare a Olbia subito dopo. Durante questo periodo l’imprenditore olbiese decide di tornare in Russia per lavorare come insegnante all’Accademia business Dante Alighieri di Mosca.
La lente di ingrandimento però è sempre puntata sul futuro e su Zanzibar. Tornato nell’isola africana Matteo Sottile inizia la ricerca di terreni. «Sembra incredibile – dice – ma trovo dei pezzi di terra a 1000-2000 euro, di tutte le dimensioni. Colgo l’occasione e mi butto a capofitto in questa nuova avventura. La parte bella di investire in questi paesi è che non sono previste tutte le norme di legge italiane e non ci sono quindi limiti nella costruzione di complessi edili». Il giovane imprenditore non si è mai arreso e ha continuato a investire comprando prima un terreno poi altri cinque tutti nella stessa zona. Con il supporto e l’aiuto del suo più importante e grande investitore, Luca Chessa. Insieme hanno portato avanti il progetto del Faro beach, un complesso turistico che rende omaggio a un caro amico olbiese, Marco Farina, scomparso prematuramente. «Ci siamo quasi – annuncia –. Abbiamo avuto le autorizzazioni necessarie affinché il posto sia a norma e i lavori procedono alla grande. Speriamo di poter aprire tra gennaio e giugno 2025». Ora Matteo guarda avanti con ambizione e determinazione, caratteristiche che l’hanno sempre contraddistinto, con l’obiettivo di espandersi verso altri luoghi e destinazioni turistiche confinanti come il Senegal e Tenerife, tutti territori in grande crescita economica.
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