Beyoncé e il marito Jay-Z, poco più di un anno fa, hanno acquistato una villa da 200 milioni di dollari a Malibù con vista sull’Oceano Pacifico, siglando non solo l’affare immobiliare più costoso nella storia della California – secondo quanto riporta TMZ – ma anche il secondo più costoso nella storia americana (al primo posto vi è un appartamento newyorkese acquistato per la modica cifra di 238 milioni di dollari).
L’esteso complesso si trova lungo la Pacific Coast Highway, nel quartiere Paradise Cove di Malibù, un tratto esclusivo di proprietà immobiliare soprannominato “Billionaires’ Row”. Per capirci di più, basti pensare che i vicini di casa della coppia più amata e influente della musica mondiale sono personaggi del calibro del designer Apple Jony Ive, del CEO di Oracle Larry Ellison e del venture capitalist Marc Andreessen, la cui sontuosa proprietà da 177 milioni di dollari in passato deteneva il record di quotazione più costosa dello Stato. Fino allo scorso anno, cioè, quando è stato surclassato da Queen Bey.
La pop star e il marito e collega Jay-Z, con l’acquisto di questa proprietà, sono entrati di diritto nella storia immobiliare americana. E per questo devono rendere grazie a Kurt Rappaport, della Westside Estate Agency, che li ha supportati nella compravendita (ma anche al loro patrimonio, potremmo dire).
Cosa sappiamo della villa di Beyoncé e Jay-Z
Una domanda sorgerà spontanea: chi è il fortunato che ha intascato i 200 milioni di dollari di Beyoncé e consorte? Trattasi del famoso collezionista d’arte William Bell, figlio del creatore delle soap opera americane The Young and the Restless e The Bold and the Beautiful. Bell aveva acquistato la proprietà esattamente vent’anni prima, pagandola “solo” 14,5 milioni di dollari e ha impiegato circa 15 anni per sistemarla. Nel suo caso, la compravendita aveva un fine ben preciso: permettergli di avere uno spazio – per niente modesto, dovremmo aggiungere – in cui esporre la sua leggendaria collezione d’arte.
La villa, inoltre, ha una rilevanza architettonica non indifferente, in quanto è una delle poche residenze private progettate dall’architetto giapponese vincitore del premio Pritzker Tadao Ando negli Stati Uniti (un’altra è il ranch Cerro Pelon di Santa Fe dello stilista Tom Ford, terminato nel 2012).
Chi è Tadao Ando
Per chi non lo conoscesse, Ando è uno degli architetti più famosi e accreditati al mondo, celebre – tra le altre cose – per aver reso popolare l’effetto “haiku”, che consiste nell’utilizzare lo spazio vuoto per enfatizzare la bellezza dell’estetismo zen e della geometria pura. Il suo lavoro non residenziale negli Stati Uniti include la Pulitzer Arts Foundation nel Missouri e il Modern Art Museum di Fort Worth.
Anche in Italia abbiamo il privilegio di ospitare alcune perle che portano la sua firma, tra cui il Teatro Armani e Sede internazionale della Giorgio Armani S.p.A. a Milano, l’AB-house a Ponzano Veneto (TV) e il Centro Fabrica per Benetton a Catena di Villorba (TV). Spostandoci al di fuori dei confini nazionali, ma restando sempre all’interno di quelli europei, invece, tra le strutture più famose di Ando non possiamo non citare la casa-studio di Karl Lagerfeld a Biarritz, in Francia.
Tornando negli USA, abbiamo prove tangibili di quanto l’architetto sia apprezzato dalle celeb di tutto il mondo: poco dopo che il suo ex marito, Kanye West, aveva acquistato una casa sulla spiaggia di Malibù progettata proprio da Ando, anche Kim Kardashian lo ha arruolato per due nuovi progetti: una hoiday house sul lago e una casa per le vacanze a Palm Springs, “ispirata a un’astronave” e composta da “cemento, toni grigi”, per un risultato “davvero zen”. La più famosa della Kardashian è volata non molto tempo fa in Giappone proprio per incontrare Ando, non a caso.
Le critiche alla villa
Non è bello tutto ciò che piace, ammettiamolo. Per quanto Aldo stia diventando ormai un vero e proprio status symbol tra le celebrità e i suoi lavori siano apprezzati davvero in tutto il mondo (letteralmente), la villa della coppia più potente e influente della musica mondiale pare aver spaccato in due l’opinione pubblica. Sul web e i social, infatti, sono comparsi commenti come “solo perché puoi, non significa che dovresti”, oppure “sembra un parco aziendale in Arkansas”, mentre qualcun altro ha paragonato le geometrie rigide della casa a “quelle di un container”.
Sebbene la proprietà non piaccia a tutti (secondo l’appaltatore è composta da 7.645 metri cubi di cemento, quindi non è esattamente “accogliente” in senso stretto), non sembra troppo strano che i magnati dell’economia e dello spettacolo siano attratti da un design semplice e all’avanguardia. Tra le altre cose c’è da aggiungere che la collezione privata di Beyoncé e Jay Z è molto vasta e comprende opere di Damien Hirst, Jeff Koons, Mark Rothko e un Basquiat blu Tiffany. Inoltre, pare che la coppia Knowles-Carter abbia fatto un vero affare considerando che inizialmente la villa era stata messa in vendita per la modica cifra di 295 milioni di dollari (di fatto, quindi, ha risparmiato ben 95 milioni di dollari).
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