La pandemia cambia il volto delle aste immobiliari. Secondo il rapporto semestrale del centro studi Sogeea sul tema, presentato in Senato, negli ultimi sei mesi è calato significativamente il numero delle case all’asta ma è cresciuto molto il numero di proprietà di lusso e strutture ricettive sottoposte a procedura giudiziaria.
Case all’asta in Italia: calo del 24,44% in sei mesi
Stando a quanto rilevato, il numero delle case all’asta in Italia è diminuito del 24,44% in sei mesi: le procedure in corso sono infatti 11.444, a fronte delle 15.146 rilevate all’inizio di gennaio 2021. Quasi un terzo degli immobili residenziali in vendita (3.438) si concentra nel Nord del Paese; seguono il Centro con 3.313, il Sud con 2.519 e le Isole con 2.174.
Poco meno di un settimo delle case oggetto dello studio, pari a 1.715 unità, è localizzato nel Lazio, regione che precede la Sicilia (1.476); più staccati Piemonte (1.232), Campania (1.206), Toscana (945), Lombardia (771) e Veneto (731). Sotto il migliaio di case all’asta anche Sardegna (698) e Marche (586). Soltanto un immobile residenziale all’incanto in Valle d’Aosta. A livello di province, invece, spiccano le 1.088 case all’asta di Roma che sono il 9,5% del totale nazionale, con Napoli al secondo posto (588), seguita da Vicenza (419), Bergamo (413) e Catania (408).
«Un’inversione di tendenza rispetto al recente passato, – ha spiegato il Prof. Sandro Simoncini, direttore del Centro studi Sogeea, – forse un segno che gli istituti di credito sono diventati meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza. Le banche sono consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato nell’ultimo anno a causa della pandemia e, di conseguenza, un’asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati; inoltre sanno che, in molti casi, le difficoltà di chi ha acceso un mutuo sono legate a meccanismi discutibili come quello degli interessi scaturiti dagli interessi. Va comunque sottolineato che nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di immobili non di pregio ».
Il 69% delle case in vendita ha infatti un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all’88%
Case di lusso e castelli all’asta: cresce il numero in Italia
Il numero delle case di lusso finite all’asta (con valore superiore a 3 milioni) è invece cresciuto del 15,8% negli ultimi sei mesi. Le procedure in corso sono 22 contro le 19 rilevate ad inizio 2021. Anche il numero dei castelli all’asta in Italia è aumentato in controtendenza con i dati delle strutture residenziali, + 25% in sei mesi. Le procedure in corso che li riguardano sono 5, a fronte dei 4 rilevate all’inizio di febbraio 2021.
Quasi il 60% degli immobili di lusso è localizzato nel Centro Italia. La regione italiana con più strutture all’asta è la Toscana, con 2 a Firenze e 2 a Pisa, a seguire le Marche (Ancona), il Piemonte (Torino) e la Sicilia (Caltanissetta) registrano ognuna un castello in vendita forzata.
Hotel e strutture ricettive all’asta: crescono le sofferenze
Il numero delle strutture turistico recettive all’asta in Italia infine è aumentato del 13,3% in sei mesi: le procedure in corso che riguardano gli alberghi sono infatti 145, a fronte delle 128 rilevate all’inizio dell’anno. Il comparto si presenta quindi in netta controtendenza rispetto al residenziale e prosegue la crescita che si era riscontrata anche nella rilevazione dello scorso gennaio.
La tendenza ha proseguito la sua marcia, trainata soprattutto dal centro (44) e dalle isole (41), mentre a seguire abbiamo il sud (35) e il nord (25). Il 30% degli immobili oggetto dell’analisi è localizzata nel Centro. La regione italiana con più strutture all’asta è la Sardegna (24), seguita dal Lazio (23) e dalla Sicilia (17).
Anche in questo caso si tratta di strutture non di pregio: il 50% dei complessi turistico-ricettivi finiti all’asta ha infatti un prezzo inferiore al milione di euro, una quota del mercato in linea con quella rilevata nello studio di febbraio 2021.
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