Anche se il fotovoltaico è cresciuto molto negli ultimi 15 anni, la sua storia ha radici molto antiche. La relazione tra elettricità e “luce” viene scoperta addirittura nella prima metà dell’Ottocento, Einstein vinse il Nobel per la Fisica nel 1921 per lo studio dell’effetto fotoelettrico e il primo pannello prodotto per scopi commerciali risale agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso.
A sostenere l’aumento nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni è stato certamente il crescente interesse per la transizione verso fonti energetiche pulite, con l’obiettivo di ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta e combattere i cambiamenti climatici, ma anche la maggior competitività e affidabilità delle soluzioni proposte.
Il Sole è una delle risorse più abbondanti e sostenibili a disposizione sulla Terra, e l’installazione di impianti fotovoltaici rappresenta un passo significativo nella transizione verso fonti energetiche più pulite ed ecocompatibili.
Cercheremo in questo articolo di fare un punto sull’andamento del settore in Italia, il suo potenziale di crescita, le tecnologie disponibili e la normativa di riferimento che regola l’industria, considerando anche gli obiettivi al 2030 e al 2050.
Scegliere il fotovoltaico per essere più green
Può sembrare scontato, ma non lo è. Spingere sulla produzione di energia da fonte rinnovabile, significa favorire la diffusione di soluzioni green e più rispettose dell’ambiente.
Sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili, è importante per due motivi: da un lato non si esauriscono risorse che hanno una disponibilità limitata, dall’altro si riducono le emissioni di inquinanti per la produzione di energia.
L’emergenza climatica che stiamo vivendo non può essere ignorata e scegliere le rinnovabili per la propria abitazione significa favorire la sostenibilità ambientale in prima persona. Il fotovoltaico, per produrre energia, non emette emissioni di CO2, che quindi vengono azzerate.
I pannelli oggi garantiscono altissime prestazioni tecnologiche e i costi sono sempre più sostenibili. Le aziende si stanno infatti impegnando a sviluppare soluzioni integrate, in grado di rispondere alle diverse esigenze estetiche oltre che funzionali. Negli ultimi anni ci sono stati continui miglioramenti anche in termini di efficienza dei pannelli fotovoltaici.
Grazie agli ottimizzatori di potenza è inoltre possibile garantire una maggior produzione di energia.
La potenza installata di fotovoltaico è cresciuta molto nell’ultimo decennio (o poco più), grazie anche agli incentivi predisposti dal Governo per favorire lo sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La sensibilità sulle problematiche ambientali è aumentata, così come gli impegni presi da Europa e Italia per combattere i cambiamenti climatici e i target da raggiungere sono stringenti e ambiziosi.
Chiaramente, sono diversi i fattori che hanno creato le condizioni favorevoli per questo sviluppo così grande del fotovoltaico, tra cui una sempre maggior sensibilità alle problematiche ambientali, gli incentivi e le detrazioni fiscali, una tecnologia più performante e meno costosa e la necessità di implementare sempre più l’uso delle rinnovabili per garantire il rispetto degli obiettivi fissati dalla COP di Parigi che chiedono di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto alle temperature preindustriali. L’Unione Europea, inoltre, nell’ambito del pacchetto Fit for 55, ha fissato un obiettivo del 40% di energia rinnovabile entro il 2030
Il riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita
Quando si parla di sostenibilità, però, si deve prendere in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto e, nel caso del fotovoltaico, è necessario valutare anche aspetti come lo smaltimento dei pannelli. Grazie allo sviluppo della tecnologia, oggi è sempre più facile riciclare i pannelli fotovoltaici, risolvendo anche il problema dello smaltimento.
Un altro ambito da considerare è quello del revamping: negli impianti vecchi si verifica una perdita di efficienza delle celle fotovoltaiche che può limitare molto il buon funzionamento dei pannelli. In questo caso è possibile migliorare il rendimento energetico con interventi ad hoc di riqualificazione dell’impianto.
Esiste anche un mercato di compravendita di pannelli usati, fino a poco fa gestito in maniera amatoriale da privati. Parliamo di KeepTheSun primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati lanciato da COESA e operativo da fine marzo. Si tratta di un mercato dal grande potenziale, secondo Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore della ESCo, considerando che, secondo le stime dell’ENEA, 78 milioni di tonnellate di pannelli, ovvero il il 90% dell’usato, entro il 2050 potrebbe finire in discarica. “Rimettere in circolo queste risorse creando un mercato secondario del fotovoltaico, aiuta a trasformare un rifiuto in una ricchezza, tutela i consumatori ed evita di alimentare la filiera estera del fotovoltaico, che in questi anni ha prosperato anche grazie a vantaggiosi incentivi fiscali“. KeepTheSun è una piazza virtuale, aperta a livello globale, facile da utilizzare, sia per chi voglia mettere in vendita i propri pannelli che per coloro che li vogliano acquistare per esempio per realizzare un impianto off-grid.
Matteo Stoppa, Chief Innovation Officer COESA sottolinea che in queste prime settimane il 50% degli utenti sono privati e il 50% professionisti “cioè aziende che hanno affrontato importanti attività di revamping e dispongono quindi grandi stock di pannelli fotovoltaici usati. Andiamo dai 450 ai 13.000 pannelli addirittura, con prezzi al watt che ovviamente scendono in base al quantitativo di moduli che il venditore ha a disposizione. L’età media dei pannelli fotovoltaici in vendita sulla piattaforma, inoltre, è di 11 anni”.
Fotovoltaico, lo sviluppo della filiera europea di produzione di pannelli
Fra gli obiettivi dell’industria europea, di cui si è parlato molto all’ultima edizione di KEY di Rimini, vi è anche quello di far crescere la produzione fotovoltaica nel Vecchio Continente, sia per limitare la nostra dipendenza dagli altri paesi, aumentando la resilienza del nostro sistema energetico, sia perché abbiamo una tecnologia all’avanguardia che va sostenuta. E’ però necessario e urgente semplificare la burocrazia e rimuovere gli ostacoli anche lungo la catena di approvvigionamento.
Il dibattito sulla tutela dell’industria fotovoltaica europea recentemente ha coinvolto diverse voci, a partire dall’European Solar Manufacturing Council (ESMC) che lo scorso gennaio ha lanciato l’ennesimo appello alla Commissione europea parlando di minaccia esistenziale per l’industria manifatturiera europea del solare, che si deve confrontare con pannelli fotovoltaici asiatici ad alta tecnologia e basso prezzo, chiedendo l’attuazione di misure di emergenza. “Se i responsabili politici – ha spiegato il Dr. Johan Lindahl, Segretario Generale dell’ESMC – non intraprendono azioni immediate per salvaguardare i produttori di moduli fotovoltaici nell’UE, le uniche opzioni sono la delocalizzazione all’estero o il fallimento“. Si tratta di un rischio, ha continuato Lindahl, non solo per i produttori europei di solare fotovoltaico, ma anche per gli obiettivi industriali dell’Unione Europea di zero emissioni al 2030.
Secondo un recente Rapporto di Wood Mackenzie dopo aver investito oltre 130 miliardi di dollari nell’industria solare nel 2023, la Cina fino al 2026 deterrà oltre l’80% di tutte le fasi di produzione dei pannelli solari (polisilicio, lingotti, wafer, celle e moduli).
In base alle previsioni di Wood Mackenzie sulla crescita annuale della domanda, si prevede che entrerà in funzione nel 2024 oltre un terawatt (TW) di capacità di wafer, celle e moduli, il che significa che la capacità della Cina è sufficiente a soddisfare la domanda globale annuale fino al 2032.
C’è prima di tutto un discorso di competitività di prezzo: secondo lo stesso Studio di Wood Mackenzie, un modulo prodotto in Cina costa il 50% in meno rispetto a quello prodotto in Europa e il 65% in meno rispetto agli Stati Uniti.
In più di un’occasione Kadri Simson, Commissario Europeo all’Energia ha spiegato che l’industria fotovoltaica europea va sostenuta ma che, per raggiungere gli obiettivi climatici, abbiamo bisogno dei pannelli provenienti dall’Asia. Il che, in altre parole, significa che non ha senso imporre dazi sulle importazioni cinesi.
Si stima inoltre che nei porti e nei magazzini europei ci sia un eccesso di offerta di moduli fotovoltaici importati dalla Cina a basso costo rispetto alla domanda europea, con una conseguente diminuzione dei prezzi lungo tutta la filiera e scorte invendute da parte dei produttori europei di fotovoltaico.
Per supportare l’industria manifatturiera europea del fotovoltaico, qualche giorno fa è stata firmata da 23 ministri dell’Energia dell’UE e circa 100 rappresentanti del settore solare europeo, tra cui Solaredge, la EU Solar Charter (Carta Solare dell’UE), un passo concreto nell’affrontare le criticità dell’industria e a sostegno dei produttori del Vecchio Continente. “Ciò significa – ha sottolineato Walburga Hemetsberger CEO of SolarPower Europe, introdurre al più presto criteri di resilienza negli appalti pubblici e nelle aste, sbloccare il sostegno delle sovvenzioni e istituire finanziamenti europei dedicati al solare“.
La Carta chiede alle aziende – e soprattutto ai governi degli Stati membri dell’UE – di impegnarsi in una serie di azioni a sostegno dello sviluppo della filiera europea, tra cui l’offerta di prodotti fotovoltaici sostenibili e di alta qualità, grazie anche alle opportunità di finanziamento a sostegno degli investimenti. La Carta chiede, inoltre, di aumentare la capacità produttiva in Europa coerentemente con gli obiettivi climatici e in linea con la prevista crescita della domanda dei prodotti, promuovendo forme innovative di diffusione di energia green, come l’agrifotovoltaico, il solare galleggiante, il fotovoltaico integrato nelle infrastrutture e negli edifici o il fotovoltaico integrato nei veicoli.
Gli esempi virtuosi in Europa ci sono: tra i tanti Futurasun sta realizzando una fabbrica di moduli da 2 GW a Cittadella (Veneto).
Innovazioni nel fotovoltaico
Il settore del fotovoltaico è in costante evoluzione, grazie alla tecnologia si sviluppano soluzioni sempre più innovative, sostenibili e adatte alle diverse esigenze. Dai pannelli bifacciali ai moduli fotovoltaici pieghevoli, dalle soluzioni a film sottile e in perovskite, al fotovoltaico organico fino alle celle solari colorate.
Crescono in particolare le applicazioni dei moduli bifacciali che riescono a catturare la luce solare da entrambe le superfici, aumentando significativamente l’efficienza energetica e particolarmente adatti per l’installazione in aree con alta riflessione solare, come superfici d’acqua o tetti chiari, dove possono sfruttare la luce riflessa per produrre energia supplementare.
I pannelli fotovoltaici pieghevoli rappresentano una soluzione flessibile perché possono essere facilmente trasportati e installati in aree remote o difficilmente accessibili, rendendoli ideali per applicazioni temporanee o per fornire energia in situazioni di emergenza.
Uno degli aspetti più interessanti del fotovoltaico è la sua versatilità in termini di integrazione architettonica. Oltre ai pannelli tradizionali, esistono soluzioni innovative come le tegole fotovoltaiche o i pannelli integrati nelle facciate, che combinano estetica e funzionalità. Queste tecnologie consentono di integrare il fotovoltaico nell’architettura delle abitazioni senza comprometterne l’aspetto.
Ci sono i pannelli flessibili: lo scorso anno a Klimahouse la startup Levante ha presentato il pannello fotovoltaico pieghevole, compatto e facilmente trasportabile.
Un prodotto brevettato che si ispira agli origami e ai pannelli fotovoltaici usati nei satelliti, che nasce per essere facilmente trasportato per esempio in vacanza: da chiuso occupa poco spazio, una volta aperto diventa una struttura rigida e non vincolata ad una superficie che si può facilmente collegare al pacco batterie del veicolo. Perfetto da portare in barca, in camper e in tutte le situazioni in cui si desideri portare energia pulita in mobilità.
Fotovoltaico in Italia, il mercato cresce, ma non abbastanza
Secondo il Report aggiornato di ITALIA SOLARE, che ha elaborato i dati Gaudì di Terna, nel 2023 in Italia sono stati connessi 373.929 impianti (+85%rispetto al 2022), per una potenza di 5,23 GW, più che raddoppiata rispetto al 2022 e pari a 30,28 GW complessivi. Negli ultimi tre anni il Bel Paese ha visto un incremento del 57% per numero di impianti installati arrivando a 1.594.974 nel 2023 e un aumento del 34% della potenza generata, da 22.594 a 30.280 MWp.
La maggior parte delle installazioni interessano il residenziale e il commerciale-industriale: 43% (2,26 GW) della potenza connessa riguarda il residenziale (+83% sul 2022), il 35% (1,82 GW) il commerciale-industriale (+168% sul 2022) e il 22% (1,16 GW) l’utility scale (+103%).
Eppure se guardiamo alle installazioni di fotovoltaico, anche in relazione agli obiettivi posti, non possiamo non constatare che in Italia siamo molto indietro. Entro il 2030 le rinnovabili in Italia dovrebbero coprire circa il 65/70% della domanda elettrica, per raggiungere gli obiettivi europei bisognerà installare in Italia almeno 60-65 GW di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili, per il solo fotovoltaico dovremmo installare più o meno 8GW l’anno. I 5,23 GW non fanno che confermare che la crescita continua, dunque, ad essere troppo lenta e gli impianti Utility Scale devono iniziare a crescere per poter rispettare gli obiettivi climatici.
Se si rapportano questi numeri agli obiettivi del PNIEC (che oltretutto potrebbe essere rivisto in chiave più ambiziosa), emerge la necessità di aumentare notevolmente il ritmo di installazione.
E’ chiaro che prima di tutto bisogna intervenire snellendo la burocrazia e semplificando l’avvio di grandi impianti. Inoltre non si può pensare di raggiungere certi target installando pannelli fotovoltaici solo su tetti (per quanto se tutti i tetti avessero un impianto FV faremmo un bel passo in avanti), bisogna accelerare anche su altri fronti, ci sono tecnologie estremamente promettenti tra cui per esempio il fotovoltaico galleggiante che nei prossimi anni potrebbe avere un significativo sviluppo.
Naturalmente sono attesi numeri importanti anche in seguito alla recente pubblicazione dei decreti su l’agrivoltaico – che incentiva la realizzazione, entro il 30 giugno 2026 di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale, con l’obiettivo di realizzare almeno 1,04 GW di impianti e Comunità energetiche rinnovabili, che prevede una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento.
La mobilità elettrica cresce, ma ha bisogno delle fonti rinnovabili
Il tema della mobilità elettrica è attualissimo e stiamo vivendo proprio in questo momento un importante cambiamento nel settore della mobilità.
Si tratta, per lo meno in Italia, di un settore ancora molto giovane che, però, sembra prospettare interessanti possibilità di crescita. Anche in questo caso, la diffusione di veicoli elettrici e l’interesse dei produttori di queste tecnologie, deriva dalla necessità di trovare soluzioni sostenibili per gli spostamenti.
Ecco, quindi, che nascono bici, scooter, automobili, ma anche mezzi pubblici, che abbandonano il tradizionale carburante in favore dell’elettricità. Ma la vera svolta green sta nell’assicurare che l’elettricità utilizzata per alimentare i veicoli sia a sua volta sostenibile.
Per non spostare le emissioni dal veicolo alla produzione di elettricità utilizzata per farlo muovere, infatti, diventa particolarmente interessante l’abbinamento con gli impianti fotovoltaici. Sempre più italiani parcheggiano in garage un’auto elettrica ed è proprio per questo che ci si augura che si pensi contemporaneamente all’installazione di un impianto di produzione di energia elettrica pulita.
Prosumer, Smart Grid e accumulo fotovoltaico… cosa ci riserva il futuro?
In realtà, sono molti i temi che fanno pensare alla crescita di sistemi per la produzione di energia rinnovabile in ambito domestico dedicati all’autoconsumo.
Con la nascita delle città intelligenti, si è iniziato a rivedere anche tutto un insieme di altri sistemi, tra cui quello della rete elettrica. In futuro, ci si aspetta la crescita delle Smart Grid, ovvero delle reti intelligenti, in cui viene valorizzato il ruolo del “prosumer” e della produzione di energia decentrata.
Il consumatore diventa anche produttore e produce l’energia di cui ha bisogno, scambiando in rete quella in eccesso. In questo senso un ruolo sempre più importante lo avranno le Comunità energetiche rinnovabili, associazioni di cittadini, imprese e comunità nate con l’obiettivo di creare un sistema virtuoso di produzione, autoconsumo e condivisione di energia proveniente dalle soli fonti rinnovabili.
In parallelo si sviluppano tecnologie come quella dell’accumulo, su cui si sta investendo molto, fondamentali per rendere più semplice il consumo di una fonte di energia che di per sé non è prevedibile, né costante.
Abbinare un sistema di accumulo al fotovoltaico, infatti, permette di aumentare lo sfruttamento dell’energia autoprodotta, raggiungendo livelli di autonomia anche del 90%.
Questo perché i sistemi di accumulo sono vere e proprie batterie pensate per ottimizzare la produzione e il consumo di energia fotovoltaica, che anziché essere venduta quando in eccesso, viene conservata per un uso differito. Secondo il GSE, la quota di energia media consumata da una famiglia italiana durante il giorno è solo il 30% di quella prodotta.
Con un sistema di accumulo, anche il restante 70% può essere (almeno in parte) consumato. I vantaggi riguardano il risparmio sulla bolletta della luce, la maggior indipendenza dalla rete elettrica nazionale e un più rapido ritorno dell’investimento.
Si tratta di un settore in fortissima crescita: l’ultimo “Osservatorio sistemi di accumulo“, recentemente pubblicato da Anie Rinnovabili, mostra che al 31 dicembre 2023 erano installati 518.950 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 3.367 MW e una capacità massima di 6.645 MWh. Per il 92% si tratta di sistemi di taglia inferiore ai 20 kWh, con una preponderanza dei sistemi di capacità compresa tra 10 e 15 kWh (38%) e di quelli con capacità compresa tra 5 kWh e 10 kWh (35%). Si nota una crescita degli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 1 MW che si dotano di sistemi di accumulo: nel 2023 ci sono state 17 installazioni (+750% rispetto al 2022).
I dati registrano una crescita importante nel primo trimestre (+301% sul 2022), più contenuta nel secondo trimestre e un rallentamento negli ultimi 6 mesi, con un solo +2% negli ultimi 3 mesi.
Il rallentamento del mercato, soprattutto a livello residenziale, è certamente imputabile alle incertezze normative, soprattutto per quanto riguarda il superbonus e il blocco di cessione del credito e sconto in fattura per le installazioni rientranti nelle detrazioni con aliquota al 50%. Per l’anno in corso ci si augura che l’avvio delle CER possa influenzare anche la crescita del settore degli accumuli che aiuteranno a massimizzarne i benefici.
Faq Fotovoltaico
Come si calcola il risparmio energetico con il fotovoltaico?
In Italia la diffusione dei pannelli in ambito domestico è iniziata negli anni ’90, ma in modo contenuto principalmente a causa degli elevati costi necessari all’acquisto e all’installazione del fotovoltaico.
Come abbiamo visto, con il passare del tempo la ricerca ha permesso una notevole evoluzione della tecnologia e, combinata con una richiesta sempre maggiore, ha garantito di ridurre notevolmente i costi.
Il calcolo del risparmio energetico ottenuto tramite l’installazione di un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impianto, l’irraggiamento solare nella zona in cui è installato, l’efficienza dei pannelli solari (ovvero la capacità di convertire la luce solare in elettricità), la loro inclinazione e orientamento, il consumo energetico dell’edificio e le tariffe energetiche locali.
E’ possibile fare una stima della produzione annuale di energia solare: si tratta di un fattore che dipende dalla potenza dell’impianto fotovoltaico e dall’irraggiamento solare medio annuo nella zona in cui è installato l’impianto. Una volta ottenute le stime della produzione annuale di energia solare e del consumo energetico dell’edificio, si possono confrontare i due valori per calcolare il risparmio energetico. Il risparmio energetico sarà dato dalla differenza tra l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e l’energia che sarebbe stata consumata dall’edificio senza l’uso dell’impianto.
Parlando di risparmio energetico e in bolletta è bene ricordare che l’impianto fotovoltaico produce durante il giorno e, in assenza di un sistema di accumulo, l’energia prodotta può essere autoconsumata limitando la quantità di energia prelevata dalla rete, con un ottimo risparmio in bolletta grazie anche a un tempo previsto di ritorno dell’investimento sempre più breve, considerando che il costo dei pannelli è diminuito molto negli anni. Per massimizzare il risparmio energetico è consigliabile installare l’impianto fotovoltaico con sistema di accumulo che permette di immagazzinare l’energia prodotta ma non immediatamente utilizzata, aumentando così l’autoconsumo.
Quanto costa il fotovoltaico residenziale?
Per rispondere alla domanda “quanto costa il fotovoltaico?” è necessario fare alcune considerazioni in merito alla tipologia di impianto scelto e alla potenza installata. Il prezzo dei pannelli, infatti, cambia in base alla tecnologia scelta, ad esempio un pannello in silicio monocristallino ha un costo differente e maggiore rispetto ad uno policristallino. Per quanto riguarda la potenza, invece, va detto che generalmente gli impianti domestici vanno dai 3kW ai 6 kW, con valori da definire sulle specifiche esigenze di ciascuna famiglia, anche in base alle abitudini e agli impianti a elettricità installati.
Il costo per questa tipologia di impianti fotovoltaici varia da circa 6.000 euro, fino anche a più di 15.000 euro per impianti più grandi e abbinati a sistemi di accumulo.
In realtà, l’investimento non dovrebbe essere valutato solo in relazione al prezzo, ma piuttosto si dovrebbe considerare il tempo di ritorno, superato il quale il fotovoltaico rappresenta solo un guadagno. Fino ad alcuni anni fa un impianto di dimensioni come quelle sopra indicate, poteva essere ammortizzato in poco più di dieci anni.
Oggi la tecnologia è più efficiente, i costi di acquisto sono inferiori e, quindi, è possibile scendere anche a 6-7 anni. Inoltre, abbinando un sistema di accumulo, la bolletta viene quasi azzerata immediatamente, per quanto a fronte di un investimento iniziale maggiore. Con gli incentivi fiscali, infine, è possibile ridurre ancora il tempo di ritorno dell’investimento.
Oltre al ritorno dell’investimento è bene ragionare anche sul valore immobiliare della propria abitazione, che sale nel caso sia installato un impianto fotovoltaico.
Quali sono gli incentivi per il fotovoltaico?
Come anticipato il fotovoltaico è uno di quegli interventi che rientra nelle misure di incentivazione fiscale a favore della riqualificazione energetica e delle ristrutturazioni degli edifici esistenti.
L’acquisto di un impianto fotovoltaico permette di accedere al Bonus Casa, prevedendo la detrazione del 50% dei costi sostenuti, percentuale restituita in 10 rate annuali di uguale importo, fino a un massimo di spesa di 96.000 €.
Per il 2024 e il 2025 il governo ha confermato il reddito energetico per le famiglie a basso reddito con stanziamento di 200 milioni di euro per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Per impianti di maggiore potenza superiori a 20 kW, invece, sono da considerare anche gli incentivi gestiti dal GSE e stabiliti nel DM 04/07/2019, che includono anche altre tipologie di sistemi per la produzione di energia rinnovabile, come l’eolico.
Come affrontare il problema della grandine?
Le grandinate che hanno colpito parti dell’Italia negli ultimi anni, hanno acceso il dibattito sugli effetti degli eventi metereologici estremi sui pannelli. La certificazione contro la grandine prevista dalla CEI EN IEC 61215-2, che stabilisce i requisiti per la qualificazione della progettazione di moduli fotovoltaici terrestri adatti al funzionamento a lungo termine all’aperto, è infatti antecedente agli eventi eccezionali che hanno colpito il Bel Paese.
Negli ultimi anni, per rispondere alle nuove esigenze del mercato che chiedono pannelli più leggeri, più grandi e più efficienti, lo spessore dei vetri dei moduli fotovoltaici è diminuito, il che può far pensare che siano meno resistenti. In realtà sono sempre di più le aziende che sviluppano moduli capaci di resistere a forti grandinate e innovative strutture di ancoraggio in grado di attutire l’impatto della grandine contro i moduli
Quali sono i vantaggi dell’installazione di un impianto fotovoltaico?
Proviamo a riassumere i principali vantaggi:
- Risparmio energetico e riduzione delle bollette: l’installazione di un impianto fotovoltaico, soprattutto se abbinato a un sistema di accumulo, consente di generare la propria energia elettrica, riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e assicurando dunque risparmio sulle bollette. Integrando il fotovoltaico con la pompa di calore è inoltre possibile usare il sole anche per il riscaldamento e il raffrescamento
- Riduzione delle emissioni di CO2: gli impianti fotovoltaici contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’attenuazione degli effetti dei cambiamenti climatici, a sostegno del raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030.
- Promozione della sostenibilità ambientale: l’energia solare è una risorsa inesauribile e pulita, che può essere sfruttata senza danneggiare l’ambiente circostante. Investire in fotovoltaico significa investire in un futuro più verde e sostenibile per le generazioni future.
Fotovoltaico, rassegna prodotti
Bisol Duplex
I nuovi pannelli 100% Made in UE Bisol Duplex, con celle half-cut e tecnologia TOPCon, massimizzano il rapporto tra potenza e dimensioni, assicurando prestazioni superiori in caso di ombreggiamento.
I pannelli, adatti sia per applicazioni residenziali che industriali, garantiscono ottima potenza di modulo ed efficienza di conversione.
La nuova gamma è disponibile in 2 serie: con 108 celle e classi di potenza 420 Wp e 430 Wp e con 132 celle e classi di potenza da 520 a 525 Wp.
3 i possibili colori: silver-white, black-black e black-white. E’ disponibile anche Versione speciale BISOL Duplex Deflect Pro con vetro antiriflesso.
FuturaSun – Silk® Rhino
Come abbiamo visto i fenomeni meteorologici estremi come la grandine rischiano di provocare gravi danni ai pannelli fotovoltaici. La certificazione prevista dalla IEC 61215 cui devono essere sottoposti tutti i pannelli, infatti, è stata fatta prima che tali eventi diventassero così frequenti e intensi.
I moduli Silk® Nova di FuturaSun presentati a KEY di Rimini, vantano una classe di resistenza alla grandine HW4, secondo il test SUPSI PV Lab di Mendrisio. Il modulo dopo essere stato colpito in 16 punti diversi, con sfere di ghiaccio del diametro di 40 mm preparate a -20 °C non ha subito danni, come dimostra la verifica della potenza del modulo fotovoltaico e test di elettroluminescenza.
Fa un passo ulteriore il nuovo modulo FuturaSun Silk® Rhino che, secondo test condotti presso i laboratori del TüV Nord, è in grado di resistere a chicchi da 45 mm lanciati a 108 km/h. Oltre a resistere a grandinate anche molto forti vanta ottima robustezza degli accessori, strutture di supporto o morsetti ed è dotato di un ulteriore profilo sul retro che ottimizza la stabilità meccanica, soprattutto in caso di elevato carico neve.
kit fotovoltaici JODO
JODO, impegnata a fornire prodotti di alta qualità e servizi affidabili, contribuendo a un futuro più sostenibile e a una maggiore efficienza energetica, ha progettato sistemi fotovoltaici che consentono di sfruttare appieno i vantaggi dell’energia solare, ottimizzando il risparmio energetico nelle abitazioni monofamiliari, plurifamiliari e negli ambienti commerciali.
I kit fotovoltaici JODO offrono un’opzione immediata e accessibile per creare un impianto fotovoltaico personalizzato in base ai consumi energetici dell’edificio; costituiscono la soluzione più semplice e diretta per soddisfare le esigenze di energia elettrica, consentendo una rapida implementazione senza la necessità di progettazione o pianificazione complessa.
Tra le soluzioni proposte si ricordano JODO FV e JODO FV Pack. JODO FV, monofase o trifase, con potenza 4,3 – 12,8 kW è composto da pannelli fotovoltaici monocristallini a tecnologia TOP CON e da moduli inverter di elevata qualità ed elevata garanzia di resa ed è dotato di serie di una intuitiva App per la gestione ed il monitoraggio da remoto dell’intero sistema.
JODO FV Pack Sistema Plug&Play è una soluzione compatta che, grazie al suo innovativo concetto di standardizzazione e modularità, è capace di adattarsi ad una vasta gamma di impianti, assicurando così la corrispondenza perfetta per le specifiche di ogni impianto garantendo un risparmio dei tempi e dei costi di installazione.
Il sistema viene spedito in kit con la lista di componenti previsti e relative quantità: moduli fotovoltaici, inverter ibrido, batteria di accumulo al litio per maggior sicurezza ed efficienza nel tempo, IBox, cavi di collegamento precablati con connettori intelligenti Plug&Play, staffe di montaggio (per tetto inclinato a tegole) per una facile gestione e controllo del materiale ricevuto.
LONGi – modulo Hi-MO X6 EXPLORER 54 HTD
LONGi propone il nuovo modulo Hi-MO X6 EXPLORER 54 HTD con una potenza da 415 a 440 watt e un’efficienza aumentata al 22,5% grazie al design doppio vetro (quello frontale da 2,0 mm e quello posteriore da 1,6 mm) bifacciale, e alla tecnologia HPBC (Hybrid Passivated Back Contact).
I moduli a doppio vetro sono incapsulati con pellicola adesiva POE, materiale neutro che assicura ottima stabilità termica e resistenza ai raggi UV, rallentando l’invecchiamento dei moduli.
Con 54 celle, si tratta di una soluzione particolarmente adatta a soddisfare sia le esigenze estetiche che quelle progettuali, dei diversi settori, residenziale, C&I e carport. Viene fornito con garanzia prodotto di 25 anni e garanzia potenza d’uscita lineare di 30 anni. I moduli Hi-MO X6 in caso di forti sollecitazioni hanno una deformazione minima.
I moduli della serie Hi MO X6 sono stati testati dell’istituto TUV SUD e hanno ricevuto la certificazione di resistenza alla grandine. Inoltre utilizzano una struttura di saldatura a una linea di contatto posteriore per migliorare efficacemente la resistenza alle microfratture.
Tra i molti riconoscimenti ricevuti recentemente LONGi ha annunciato di aver ottenuto il Silver Sustainability Rating – rating di sostenibilità SILVER – da EcoVadis – piattaforma internazionale di valutazione della responsabilità sociale d’impresa – a conferma dell’attenzione dell’azienda in materia di sviluppo ambientale, sociale e di governance (ESG) e sostenibilità.
Solaredge – Moduli Smart
I moduli smart di SolarEdge, a 60 celle monocristalline con ottimizzatore di potenza integrato e tecnologia half-cut, garantiscono una maggiore produzione di energia da ogni modulo, installazioni più veloci, logistica semplificata e semplice manutenzione. E’ prevista una garanzia di 15 anni sui moduli e di 25 anni sulle prestazioni.
La funzione SafeDC™ integrata assicura massima protezione.
Sun Ballast – INDUSTRIAL-XL
Il nuovo sistema per grandi pannelli Industrial-XL è stato realizzato da Sun Ballast con l’obiettivo di semplificare e velocizzare l’installazione dei pannelli di grandi dimensioni, garantendo al contempo sicurezza, basso carico sul tetto degli edifici e costi contenuti.
L’aumento dimensionale dei moduli FV rappresenta oggi una tendenza stabile del mercato perché garantisce una serie di vantaggi tra cui l’ottimizzazione dei tempi di realizzazione, l’utilizzo di un numero minore di pannelli e un risparmio anche in termini di costi complessivi al kW.
E’ però importante utilizzare strutture di supporto adeguate.
Il sistema INDUSTRIAL-XL prevede che ogni zavorra sia connessa alle altre in un unico reticolo di strutture, assicurando in questo modo che i carichi siano distribuiti in maniera uniforme su tutta la copertura, anche quando le dimensioni dei moduli superano i due metri di lunghezza e garantendo stabilità e massima resistenza al vento. Il fissaggio verticale a 5° permette di limitare il numero delle zavorre, velocizzando i tempi di posa. Inoltre il fissaggio dei pannelli sul lato lungo ottimizza anche i vantaggi offerti dalle moderne celle half-cut, gestendo al meglio gli ombreggiamenti e massimizzando il rendimento dei pannelli.
Viessmann – Vitovolt 300 M-WM All Black
Viessmann propone i moduli monocristallini con potenza da 410Wp a 425Wp Vitovolt 300 M-WM All Black, con potenza da 410Wp a 425Wp, che può raggiungere il 21,7% di efficienza. I moduli vengono realizzati utilizzando materiali di alta qualità per una protezione ottimale contro l’effetto Hot-Spot e la degradazione del modulo.
Inoltre la tecnologia di taglio e assemblaggio celle Shingled permette di ridurre il rischio di rottura e formazione di microfratture.
Grazie alle sue caratteristiche il sistema è adatto per applicazioni residenziali e piccole attività commerciali, e, grazie alle certificazioni per il revamping, in impianti nuovi ed esistenti.
Il vetro dello spessore di 3,2 mm è dotato di rivestimento selettivo antiriflesso che garantisce rendimenti solari ottimali. Il pannello è dotato di diverse certificazioni: le IEC 61215 e IEC 61730 assicurano il rispetto degli standard internazionali; la IEC 61701 (nebbia salina) e IEC 62716 (ammonia) garantiscono il funzionamento anche in atmosfere aggressive.
Per la totale (o quasi) indipendenza energetica, Viessmann è la sola azienda a fornire un sistema integrato di tecnologie: fotovoltaico, pompa di calore, sistema accumulo e colonnina di ricarica.
AIKO moduli solari N-type ABC
La nuova generazione di moduli N-Type ABC (All-Back-Contact) proposti da AIKO, azienda che ha scelto la vetrina di KEY per presentarsi al pubblico italiano, si caratterizzano per le ottime performance in termini di efficienza, durabilità, sicurezza e design. Grazie all’innovativa tecnologia i nuovi moduli assicurano inoltre minor costo di produzione dell’energia elettrica (LCOE) e tempi ridotti di ammortamento dell’investimento.
La gamma è disponibile in 3 diverse soluzioni: “Neostar“, con potenze da 450 a 470 W e destinati al settore residenziale; “Comet“, per il settore C&I sono disponibili con potenze da 600 W a 630 W ed efficienze molto elevate (23,9%) e “Stellar“:moduli bifacciali di grande formato (2382×1134), per il settore utility-scale, disponibili con potenze da 620 W a 640 W ed efficienze molto elevate (23,7%),
Fra le caratteristiche più importanti segnaliamo l’ottimizzazione dell’ombreggiamento parziale. In caso di ombreggiatura di 1 cella, i moduli ABC producono fino al 30% in più rispetto alla tecnologia tradizionale perché la cella oscurata viene esclusa del circuito.
Un altro importante vantaggio è la limitazione della temperatura di hotspot, riuscendo a garantire una temperatura più bassa del modulo e aumentando la sicurezza dell’impianto.
Gamma di impianti fotovoltaici Woltair.it
Woltair.it, marketplace dedicato a prodotti e sistemi per l’efficientamento e il risparmio energetico nel residenziale, ha recentemente arricchito la propria proposta introducendo un’innovativa gamma di impianti fotovoltaici, che comprendono moduli, inverter e sistemi di accumulo energetico dei principali brand.
A completamento della gamma, l’azienda ha introdotto inoltre le colonnine di ricarica per veicoli elettrici e, per la massima efficienza e indipendenza, propone sistemi integrati pompa di calore-impianti fotovoltaici. Quello proposto da Woltair è un marketplace digitale innovativo “chiavi in mano” pensato per semplificare l’accesso alle energie green, con attenzione a efficienza energetica e risparmio economico. Grazie alla piattaforma Superfix, inoltre, l’azienda aiuta i professionisti e le piccole imprese nella gestione amministrativa, ottimizzando i tempi di lavoro e di consegna.
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